La diagnosi tiene conto della prospettiva evolutiva?

Come abbiamo visto, il pregiudizio del DSM-IV è che il bambino iperattivo e disattento a scuola abbia qualcosa che non funziona nel suo cervello. E questo pregiudizio può non tenere conto di un altro aspetto, e cioè del fatto che “i nostri corpi e le nostre menti, che sono evolute attraverso millenni di caccia e raccolti nelle savane africane, possono talora non essere evoluti oltre ai bisogni dell’età della pietra per adattarsi a un ambiente altamente artificiale come la scuola moderna. In fondo brevi tempi di attenzione e iperattività potevano essere altamente adatti per i nostri antenati per favorire la loro sopravvivenza in un mondo pieno di predatori” (11).

La scuola moderna nasce appena 400 anni fa; la scuola pubblica per tutti appena 100 anni fa: “i tempi di risposta rapidi adattivi nel mondo della giungla possono essere diventati meno adattivi rispetto al comportamento utile in una società industriale e sempre più organizzata” (54). Alla luce di queste considerazioni evolutive e antropologiche, la presunzione che il cervello del soggetto iperattivo e attento per tempi brevi sia malato appare poco verosimile.

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