Salute: cani ‘dottori’ alleviano ricovero dei bambini

giù le mani dai bambini news

di Teresa Carbone – Fonte: Agenzia ANSA

Studio italiano, giochi migliorano competenze relazionali bimbi

(di Teresa Carbone) (ANSA) – ROMA, 18 FEB – Il primo e’ stato Orso poi sono arrivati Nuvola e Abra. Non sono medici ma due barboncini ed un meticcio, ‘impiegati’ in alcuni ospedali napoletani per far valere il diritto al gioco dei bambini ricoverati, sancito dalla Carta dei diritti dei Bambini. Per due ore, il martedi’ di ogni settimana i piccoli degenti del reparto di pediatria generale del II Policlinico dell’Universita’ Federico II di Napoli, dal 2007, hanno incontrato gli operatori di un’associazione di volontariato, Aitaca, nella quale lavorano psicologhe, addestratori e una biologa, Amelia Stichi, la fondatrice, specializzata nella fecondazione assistita che ad un certo punto della carriera ha deciso di portare sollievo con l’AAA (Attivita’ Assistita da Animali).
Il gruppo di Aitaca ha ‘misurato’ i ”benefici percepiti” dagli oltre mille bambini (tra i 3 e i 14 anni) in uno studio dal quale e’ emerso che tutti hanno avuto un ”miglioramento delle capacita’ relazionali e di interazione. In particolare per i bambini con disturbi del comportamento si e’ registrato un incremento delle competenze linguistiche e relazionali e nei soggetti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività’ si e’ osservata una riduzione dell’iperattivita’ e un aumento dell’attenzione”.
Fin qui la ricognizione scientifica ma le parole di Amelia Stinchi vanno oltre: ”la meraviglia e la gioia sui volti dei bambini all’arrivo del cane in ospedale – afferma Stinchi all’ANSA – sono difficilmente dimostrabili da grafici e tabelle.
Alla fine di ogni incontro abbiamo fatto una foto a ogni singolo paziente insieme al cane e l’abbiamo regalata ad ogni bambino.
Rivedere se’ stessi in un momento di serenita’ serve a fugare nei ricordi l’esperienza spiacevole del ricovero”.
Cosa rende ‘speciale’ la relazione dei cani nei loro giochi con i bambini? ”Il cane e’ un catalizzatore dell’attenzione, un propulsore delle capacita’ cognitive, relazionali ed emotive”. ”I bambini non hanno sufficienti strumenti cognitivi per capire perche’ non possono tornare a casa e devono restare in ospedale e questo li fa sentire vulnerabili, tristi – afferma Stinchi – il poter ‘insegnare’ ad un animale a fare un esercizio e ripeterlo insieme a lui lo rende competente ed ‘esperto’, quindi piu’ sicuro. La sua voce, inizialmente sommessa diventa forte e squillante e la permanenza in ospedale piu’ tollerabile”.
Ai progetti di Aitaca hanno partecipato anche alcuni calciatori del Napoli guidati da Giuseppe Santoro, team manager della squadra che ha portato Fabio Cannavaro e Salvatore Aronica in pediatria. Anche loro si sono lasciati ‘insegnare’ dai bambini i giochi e gli esercizi di abilita’ con i cani. ”I pensieri che ci dedicano i bambini – aggiunge Stinchi – ci fanno capire che stiamo andando nella direzione giusta”. Uno per tutti, lasciato da una bambina: ”oggi ho fatto l’esame piu’ brutto del mondo ma ho pensato che nel pomeriggio avrei visto Orso e sono stata un po’ meglio”.

Il primo e’ stato Orso poi sono arrivati Nuvola e Abra. Non sono medici ma due barboncini ed un meticcio, ‘impiegati’ in alcuni ospedali napoletani per far valere il diritto al gioco dei bambini ricoverati, sancito dalla Carta dei diritti dei Bambini. Per due ore, il martedi’ di ogni settimana i piccoli degenti del reparto di pediatria generale del II Policlinico dell’Universita’ Federico II di Napoli, dal 2007, hanno incontrato gli operatori di un’associazione di volontariato, Aitaca, nella quale lavorano psicologhe, addestratori e una biologa, Amelia Stichi, la fondatrice, specializzata nella fecondazione assistita che ad un certo punto della carriera ha deciso di portare sollievo con l’AAA (Attivita’ Assistita da Animali).

Il gruppo di Aitaca ha ‘misurato’ i ”benefici percepiti” dagli oltre mille bambini (tra i 3 e i 14 anni) in uno studio dal quale e’ emerso che tutti hanno avuto un ”miglioramento delle capacita’ relazionali e di interazione. In particolare per i bambini con disturbi del comportamento si e’ registrato un incremento delle competenze linguistiche e relazionali e nei soggetti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività’ si e’ osservata una riduzione dell’iperattivita’ e un aumento dell’attenzione”.

Fin qui la ricognizione scientifica ma le parole di Amelia Stinchi vanno oltre: ”la meraviglia e la gioia sui volti dei bambini all’arrivo del cane in ospedale – afferma Stinchi all’ANSA – sono difficilmente dimostrabili da grafici e tabelle.

Alla fine di ogni incontro abbiamo fatto una foto a ogni singolo paziente insieme al cane e l’abbiamo regalata ad ogni bambino.

Rivedere se’ stessi in un momento di serenita’ serve a fugare nei ricordi l’esperienza spiacevole del ricovero”.

Cosa rende ‘speciale’ la relazione dei cani nei loro giochi con i bambini? ”Il cane e’ un catalizzatore dell’attenzione, un propulsore delle capacita’ cognitive, relazionali ed emotive”. ”I bambini non hanno sufficienti strumenti cognitivi per capire perche’ non possono tornare a casa e devono restare in ospedale e questo li fa sentire vulnerabili, tristi – afferma Stinchi – il poter ‘insegnare’ ad un animale a fare un esercizio e ripeterlo insieme a lui lo rende competente ed ‘esperto’, quindi piu’ sicuro. La sua voce, inizialmente sommessa diventa forte e squillante e la permanenza in ospedale piu’ tollerabile”.

Ai progetti di Aitaca hanno partecipato anche alcuni calciatori del Napoli guidati da Giuseppe Santoro, team manager della squadra che ha portato Fabio Cannavaro e Salvatore Aronica in pediatria. Anche loro si sono lasciati ‘insegnare’ dai bambini i giochi e gli esercizi di abilita’ con i cani. ”I pensieri che ci dedicano i bambini – aggiunge Stinchi – ci fanno capire che stiamo andando nella direzione giusta”. Uno per tutti, lasciato da una bambina: ”oggi ho fatto l’esame piu’ brutto del mondo ma ho pensato che nel pomeriggio avrei visto Orso e sono stata un po’ meglio”.

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