PSICOFARMACI AI BAMBINI: BIG PHARMA INVADE L’ITALIA

Di: Alexis Myriel Fonte: Aamterranuova.it 

Milioni di prescrizioni di psicofarmaci ai bambini ormai negli Stati Uniti; nel 2011 750mila  anche in Germania. E i numeri aumentano in maniera esponenziale anche in Italia dove le case farmaceutiche preparano campagne a tappeto con nuovi farmaci.

L’allarme era già stato dato dalla rivista scientifica “Pediatrics”, che aveva confermato la crescita inarrestabile negli ultimi 10 anni delle vendite di psicofarmaci per bambini negli Stati Uniti: da 2000 al 2010 si è avuto un aumento del 46% di prescrizioni, con un giro d’affari miliardario – in dollari – generato a favore delle case farmaceutiche produttrici. A denunciare la diffusione anche in Europa e in Italia delle prescrizioni di psicofarmaci sui minori è da anni la campagna Giù le mnai dei bambini. Ad esempio, in Germania 750.000 bambini nel 2011 avrebbero avuto la diagnosi di ADHD (Sindrome da Iperattività e Deficit di Disattenzione): sono prevalentemente maschi (620.000) con maggior diffusione intorno al decimo anno di età. Ha commentato Alain Goussot, Professore di Pedagogia all’Università di Bologna: “proprio l’età, specie per i maschietti, di incontenibile movimento e di voglia di non stare mai fermi”. Anche in Germania non sono mancate le voci critiche: chi parla di “doping scolastico” e chi – fra medici ed esperti tedeschi – punta il dito sui rischi dell’abuso di psicofarmaci per i bambini che – nel 2011 – sarebbero stati prescritti al 7% dei pre-adolescenti tedeschi maschi e al 2% delle loro coetanee femmine.

Spiegano dalla campagna Giù le mani dai bambini: “Ma non sono solo i famigerati Ritalin® (metilfenidato, prodotto dalla svizzera Novartis®) o Strattera® (atomoxetina, dell’americana Ely Lilly) ad essere utilizzati per questi trattamenti sui bambini, a prezzo di effetti collaterali potenzialmente distruttivi e senza curare alcunchè, dal momento che le ricerche scientifiche dimostrano che dopo massimo 24 mesi i “benefici” del farmaco diventano totalmente ininfluenti(2), e che comunque in larga misura questo genere di disagi si può risolvere con strategie non farmacologiche, e anche del tutto naturalmente con l’avanzare dell’età. I trend di crescita di mercato più significativi paiono infatti essere quelli dell’iperattività: Shire®, la multinazionale inglese che con i suoi prodotti Vyvanse® (Lisdexamfetamine Dimesylate), Intuniv® (Guanfacina) e Adderal® (Dextro Anfetamina) supera ormai ampliamente gli 8 milioni di ricette all’anno con oltre 1,55 miliardi di dollari di incassi ogni 12 mesi(3)”.

Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”, dichiara: “Non è la prima volta che denunciamo anche in Italia attività promozionali propedeutiche alla commercializzazione di farmaci per l’ADHD, prodotti peraltro neppure ancora autorizzati nel nostro paese. Non si promuovono solo ricerche per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni(4), ma anche attività di pre-marketing, come il finanziamento a congressi scientifici per affermare “l’emergenza ADHD”, oppure come la creazione di siti internet per propagandare la presunta malattia, se non addirittura per ‘spiegare’ ai bambini stessi come gestire la disattenzione e iperattività (5), stimolando così nelle famiglie l’interesse per la relativa terapia, ovviamente farmacologica. E in tutti questi casi, la più ‘iperattiva’ tra le multinazionali del farmaco pare proprio essere la Shire®”.

Dopo Germania, Austria, Svezia e Danimarca, il prossimo obiettivo commerciale parrebbe essere l’Italia. “Le norme europee – prosegue Poma – rendono molto semplice registrare un farmaco già autorizzato in altre nazioni dell’UE, quindi anche Shire – dopo le autorizzazioni ottenute in vari Stati – si sta concentrando sul nostro paese, che è il quinto mercato farmaceutico al mondo: la strategia sembra quella di ‘medicalizzare’ i comportamenti di un numero crescente di minori italiani. Un business miliardario, che secondo molti osservatori viene promosso a spese della salute dei più deboli tra noi: i bambini”.

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