Adhd, un videogioco come terapia. Le sfide alla console aumentano la concentrazione

Adhd, un videogioco come terapia. Le sfide alla console aumentano la concentrazione

Articolo pubblicato su Healthdesk.it nel febbraio 2020

A prima vista sembrerebbe controintuitivo. Eppure i videogiochi possono essere utilizzati per aumentare la concentrazione dei bambini affetti da sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd). È quanto propone uno studio appena pubblicato su The Lancet Digital Health. Bisogna specificare che non stiamo parlando dei consueti videogiochi. Non è Fortnite a funzionare come terapia, ma un software chiamato AKL-T01 che somiglia a un video-gioco ma che è stato progettato con uno scopo diverso dall’intrattenimento: canalizzare l’attenzione dei bambini con Adhd verso obiettivi specifici il più a lungo possibile. 

I due approcci terapeutici tradizionali per la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, la terapia comportamentale e gli psicofarmaci, hanno entrambi dei limiti: nel primo caso non è sempre facile trovare terapeuti accuratamente formati e nel secondo non è detto che le medicine, efficaci sul piano della “condotta”, abbiano effetto sugli aspetti cognitivi. 

Le strategie terapeutiche digitali si candidano come una possibile alternativa con un impatto positivo sull’attenzione. Per verificare le loro potenzialità i ricercatori hanno reclutato 348 bambini tra gli 8 e i 12 anni con una diagnosi di Adhd e un basso punteggio nei test di attenzione dividendoli in due gruppi: il primo è stato invitato a usare i video-giochi terapeutici e il secondo programmi di intrattenimento senza finalità curative. Nel corso della sperimentazione, avvenuta tra luglio 2016 e novembre 2017, nessun bambino ha assunto farmaci. 

Ai partecipanti è stato chiesto di mettersi alla console ogni giorno, cinque giorni alla settimana per 25 minuti. 

Ebbene, in media i bambini del gruppo di intervento avevano migliorato il punteggio nella scala di valutazione dell’attenzione di quasi un punto, mentre i giocatori di un tradizionale videogioco non avevano ottenuto grandi miglioramenti. L’intervento non ha provocato alcun effetto collaterale e il programma terapeutico è stato rispettato diligentemente da entrambi i gruppi. 

Akl-T01 utilizza un algoritmo progettato per migliorare l’attenzione e i processi di controllo cognitivo, addestrando il giocatore a gestire le interferenze a livelli personalizzati di difficoltà. La sfida consiste nell’eseguire due attività in parallelo: una che prevede il perseguimento di obiettivi specifici ignorando i distrattori e un’altra che consiste nella navigazione per regolare continuamente la propria posizione in base agli obiettivi. 

«Il nostro studio è una delle poche indagini controllate randomizzate su interventi digitali per bambini con Adhd. Il miglioramento osservato nel funzionamento dell’attenzione nei pazienti che hanno ricevuto l’intervento attivo è stato significativo, sebbene il valore clinico dei risultati dovrebbe essere ulteriormente confermato in ulteriori studi. Non sappiamo ancora se questo intervento potrebbe essere considerato un’alternativa ai trattamenti attuali», ha dichiarato Scott Kollins del Duke University Medical Center che ha guidato lo studio. 

Rispetto alle terapie tradizionali, gli interventi digitali hanno il grande vantaggio di piacere ai bambini e di poter contare su un elevato livello di aderenza alla terapia.  

Saranno comunque necessari ulteriori studi per verificare gli effetti a lungo termine della terapia basata sui video-giochi. 

Comments are closed.