MINORI. AUMENTANO DIAGNOSI ADHD, CONVEGNO AD ALBA PER CAPIRE POMA (GIU’ LE MANI DAI BAMBINI): ‘ADULTI DIANO RISPOSTE DIVERSE’

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Fonte: Agenzia DIRE

Sono sempre piu’ i casi a cui viene attribuita diagnosi da iperattivita’ e deficit dell’attenzione (Adhd). “Numerosi studi, evidenziano che dal 3 al 5% della popolazione infantile ne e’ affetta. In casi specifici e’ previsto l’utilizzo di farmaci”. A dirlo e’ Fulvio Guccione, segretario regionale della Societa’ italiana di neuropsichiatria infantile (Sinpia), in un articolo pubblicato sul numero di aprile di Torino Medica. Ma cos’e’ veramente l’Adhd? Come mai in Italia e nel mondo il numero di casi individuati, diagnosticati e trattati continua a crescere? Il trattamento farmacologico e’ davvero l’unica cura? Questi sono solo alcuni dei quesiti che verranno posti alla conferenza ‘Il Bambino Ipercinetico. Manuale di sopravvivenza per genitori, medici e insegnanti’, che si terra’ ad Alba, in provincia di Cuneo, martedi’ 24 settembre alle 20.30 presso il Palazzo Banca d’Alba in via Cavour 4. La serata e’ patrocinata dall’Ordine dei Medici di Cuneo, dalla Fondazione Banca d’Alba e dalla Fondazione Miroglio.

A illustrare al pubblico la cosiddetta sindrome da deficit di attenzione e iperattivita’ saranno Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale dell’organizzazione ‘Giu’ la mani dai bambini’; Michela Pessot, psichiatra, omeopata e giudice onorario del Tribunale dei minori; Sara Deepika Forte, esperta in terapie manuali. “Se negli Stati Uniti l’Adhd si e’ trasformata in una sorta di epidemia da curare con farmaci ad hoc (qui i casi hanno registrato un’esplosione: erano 150 mila nel 1985, mentre oggi sono 11 milioni), in Italia il panorama e’ piu’ rassicurante-affermano i promotori dell’evento- il nostro Paese, infatti, e’ l’unico al mondo ad avere istituito un registro nazionale Adhd che tiene nota del numero dei piccoli pazienti presi in cura e della durata del trattamento”.

L’urgenza, secondo Poma, “e’ pero’ quella di uscire da una logica di etichette e far passare il concetto che se un bambino ha un approccio differente nella gestione degli spazi e dei tempi questo non significa che sia iperattivo”. ‘Salviamo Giamburrasca. La salute dei minori: iperattivita’, nuove malattie e marketing del farmaco’ e’ infatti il titolo del suo intervento, per sottolineare che l’Adhd “non esiste se non negli occhi di chi la guarda”. Questa sindrome, sconfessata anche dal suo stesso inventore (lo psichiatra americano Leon Eisenberg, in un’intervista pubblicata il 2 febbraio 2012 sul Der Spiegel), “e’ un’operazione di marketing farmaceutico- precisa il portavoce di ‘Giu’ la mani dai bambini’- questo non vuol dire che non esistano minori iperattivi, ma che noi adulti dobbiamo interrogarci sul tipo di causa che crea l’iperattivita’ e quindi sul tipo di risposta che noi stiamo dando”.

Per il giornalista “e’ impossibile riunire sotto l’etichetta Adhd centinaia di tipologie diverse di iperattivita’, che hanno moltissime ragioni di essere: psicologica, medica o anche causata da intolleranze alimentari”. L’iperattivita’ “e’ un sintomo che evidenza il disagio del bambino nel rapportarsi all’ambiente e agli adulti, e definirla Adhd non vuol dire nulla. Dobbiamo indagare a fondo sui motivi del suo disagio per dare vita a soluzioni personalizzate- conclude Poma- il distributore automatico delle pillole della felicita’ non esiste”.

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