La sindrome dei monelli

Fonte: Superando.it

Si chiama così il docu-film “senza lacrime in primo piano”, che verrà presentato il 9 marzo a Torino, nell’ambito del Piemonte Movie Festival, un’opera nata in tre anni di lavoro, dall’incontro con centinaia di genitori, insegnanti ed esperti, per raccontare l’avventura di Julia, una bambina “iperattiva e disattenta” che farà emozionare e riflettere

È prevista per venerdì 9 marzo a Torino (Cineporto, Via Cagliari, 42, ore 20.30) la prima di La sindrome dei monelli, docu-film in concorso al Piemonte Movie Festival, manifestazione cinematografica “made in Piemonte”, in corso di svolgimento fino all’11 marzo a Torino e a Moncalieri (Torino), che sostanzialmente inaugura la stagione dei festival regionali.
Tre anni di lavoro, sono stati spesi per questo lavoro, dal regista Alberto Coletta, con il quale ha collaborato anche il Comitato “Giù le Mani dai Bambini” ed è proprio a quest’ultimo che affidiamo qui di seguito la presentazione dell’evento.
L’Italia non è un paese per bimbi: i responsabili delle nostre emittenti televisive, infatti, considerano i bambini – e a maggior ragione i “bambini problematici” – come un tema “di nicchia” che non riscuote interesse, in contrasto con la realtà di tutti i giorni, dove nelle famiglie e soprattutto a scuola, i problemi comportamentali gravi dei più piccoli costituiscono una crescente emergenza pedagogica.
Anche per questo il regista Alberto Coletta ha lavorato per tre anni sul docu-film La sindrome dei monelli, con l’aiuto e l’incoraggiamento del produttore Thomas Torelli, del Piemonte Doc Film Fund e delle numerose associazioni che hanno partecipato al progetto.
Questo film parla di allegria, amore, speranza, ma anche di pregiudizio e ignoranza verso bambini “diversi”: temi universali che riguardano tutti; è un film nato dall’incontro con centinaia di genitori, insegnanti, esperti, che racconta l’avventura di Julia, una bambina “iperattiva e disattenta” [si fa riferimento all’ADHD, ovvero al disturbo da deficit di attenzione e iperattività, N.d.R.], della sua famiglia e della ricerca instancabile di modi e strumenti per aiutarla a vivere una vita “normale” e serena. «Sono sempre più numerose le famiglie che entrano nel labirinto della sanità alla ricerca di un supporto e di una cura – afferma Coletta – scontrandosi con problemi di ignoranza e disinformazione».
Il Comitato “Giù le Mani dai Bambini” – che ha collaborato alla regia del film e che si batte da anni perché da una parte i bambini iperattivi non vengano facilmente etichettati come “malati”, dall’altra perché i genitori abbiano una conoscenza più completa possibile sui rischi della somministrazione disinvolta di psicofarmaci ai bimbi, per migliorarne le performance comportamentali – ritiene «interessante, il lavoro di Coletta – come  dichiara Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale del Comitato stesso – in ragione del dibattito che esso solleva su una tematica di stringente attualità: il fatto cioè che la “normalizzazione chimica” del comportamento di bambini diversi non è per nulla un problema solo americano; il gusto per le “scorciatoie”, per le “pillole miracolose” che apparentemente risolvono ogni disagio sta infatti prendendo piede anche in Italia».
Nonostante dunque il disinteresse delle nostre televisioni, il Direttivo di Piemonte Movie Glocal Network – che organizza il Piemonte Movie Festival – ha deciso di promuovere La sindrome dei monelli tra i migliori film realizzati nel 2011.
Un film impegnato socialmente senza voci fuori campo che spieghino quello che dovremmo capire da soli, senza interviste a esperti o “tuttologi da talk-show”, senza lacrime in primo piano. Solo la forza della vita della piccola Julia, che scorre con rigore, costanza, pazienza, riuscendo a far emozionare e a riflettere.
Se può ancora interessare il futuro delle nuove generazioni, questo film non lascerà indifferenti coloro che lo vedranno.

È prevista per venerdì 9 marzo a Torino (Cineporto, Via Cagliari, 42, ore 20.30) la prima di La sindrome dei monelli, docu-film in concorso al Piemonte Movie Festival, manifestazione cinematografica “made in Piemonte”, in corso di svolgimento fino all’11 marzo a Torino e a Moncalieri (Torino), che sostanzialmente inaugura la stagione dei festival regionali.

Tre anni di lavoro, sono stati spesi per questo lavoro, dal regista Alberto Coletta, con il quale ha collaborato anche il Comitato “Giù le Mani dai Bambini” ed è proprio a quest’ultimo che affidiamo qui di seguito la presentazione dell’evento.

L’Italia non è un paese per bimbi: i responsabili delle nostre emittenti televisive, infatti, considerano i bambini – e a maggior ragione i “bambini problematici” – come un tema “di nicchia” che non riscuote interesse, in contrasto con la realtà di tutti i giorni, dove nelle famiglie e soprattutto a scuola, i problemi comportamentali gravi dei più piccoli costituiscono una crescente emergenza pedagogica.

Anche per questo il regista Alberto Coletta ha lavorato per tre anni sul docu-film La sindrome dei monelli, con l’aiuto e l’incoraggiamento del produttore Thomas Torelli, del Piemonte Doc Film Fund e delle numerose associazioni che hanno partecipato al progetto.

Questo film parla di allegria, amore, speranza, ma anche di pregiudizio e ignoranza verso bambini “diversi”: temi universali che riguardano tutti; è un film nato dall’incontro con centinaia di genitori, insegnanti, esperti, che racconta l’avventura di Julia, una bambina “iperattiva e disattenta” [si fa riferimento all’ADHD, ovvero al disturbo da deficit di attenzione e iperattività, N.d.R.], della sua famiglia e della ricerca instancabile di modi e strumenti per aiutarla a vivere una vita “normale” e serena. «Sono sempre più numerose le famiglie che entrano nel labirinto della sanità alla ricerca di un supporto e di una cura – afferma Coletta – scontrandosi con problemi di ignoranza e disinformazione».

Il Comitato “Giù le Mani dai Bambini” – che ha collaborato alla regia del film e che si batte da anni perché da una parte i bambini iperattivi non vengano facilmente etichettati come “malati”, dall’altra perché i genitori abbiano una conoscenza più completa possibile sui rischi della somministrazione disinvolta di psicofarmaci ai bimbi, per migliorarne le performance comportamentali – ritiene «interessante, il lavoro di Coletta – come  dichiara Luca Poma, giornalista e portavoce nazionale del Comitato stesso – in ragione del dibattito che esso solleva su una tematica di stringente attualità: il fatto cioè che la “normalizzazione chimica” del comportamento di bambini diversi non è per nulla un problema solo americano; il gusto per le “scorciatoie”, per le “pillole miracolose” che apparentemente risolvono ogni disagio sta infatti prendendo piede anche in Italia».

Nonostante dunque il disinteresse delle nostre televisioni, il Direttivo di Piemonte Movie Glocal Network – che organizza il Piemonte Movie Festival – ha deciso di promuovere La sindrome dei monelli tra i migliori film realizzati nel 2011.

Un film impegnato socialmente senza voci fuori campo che spieghino quello che dovremmo capire da soli, senza interviste a esperti o “tuttologi da talk-show”, senza lacrime in primo piano. Solo la forza della vita della piccola Julia, che scorre con rigore, costanza, pazienza, riuscendo a far emozionare e a riflettere.

Se può ancora interessare il futuro delle nuove generazioni, questo film non lascerà indifferenti coloro che lo vedranno.

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