Fonte: PLOS Medicine March 2013 Vol.10(3) e1001403
Gli antipsicotici atipici, in aggiunta al trattamento classico per la depressione, migliorano i sintomi, ma non giovano alla qualità della vita o alla disabilità funzionale, potendo anche provocare frequenti effetti avversi
Gli  antipsicotici atipici, in aggiunta al trattamento classico per la depressione,  migliorano i sintomi, ma non giovano alla qualità della vita o alla disabilità  funzionale, potendo anche provocare frequenti effetti avversi. Ecco i risultati  di uno studio pubblicato questa settimana su PLoS medicine e coordinato  da Alexander  Tsai,  psichiatra della Harvard medical school di Boston, in Massachusetts. «Gli  atipici, noti anche come antipsicotici di seconda generazione, sono usati per il  trattamento di malattie psichiatriche come schizofrenia, manie e disturbi  bipolari» spiega Tsai, sottolineando che, in aggiunta alla cura classica della  depressione, questi farmaci possono avere effetti potenziali, ma che per  quest’uso il loro profilo di efficacia e sicurezza non è ancora del tutto  chiarito. Così gli autori hanno analizzato 14 studi clinici randomizzati che  confrontavano l’aggiunta di un antipsicotico atipico o di placebo nel  trattamento della depressione refrattaria alla terapia con antipsicotici  classici. «Gli atipici, tra cui aripiprazolo, olanzapina, quetiapina e  risperidone, hanno prodotto benefici lievi o moderati sui sintomi depressivi,  mentre gli effetti sulla qualità della vita e sulla disabilità funzionale sono  stati scarsi» sottolinea Tsai, puntualizzando anche che durante il trattamento  sono emersi effetti indesiderati come acatisia, sedazione e aumento di peso.  «Questi risultati suggeriscono che gli antipsicotici atipici in aggiunta al  trattamento della depressione sono efficaci nel ridurre i sintomi, anche se i  clinici dovrebbero interpretare questa conclusione con cautela per diverse  ragioni» dice Tsai. «Primo, i benefici sintomatici sono di piccola entità;  secondo, lo studio non osserva miglioramenti né della qualità di vita dei  pazienti né della loro compromissione funzionale. Infine, gli effetti  collaterali sono piuttosto frequenti». In altri termini, per i soggetti cui  viene proposto un trattamento aggiuntivo con antipsicotici atipici, sarebbe  consigliabile discutere pro e contro con il proprio medico, prima di operare  cambiamenti della cura in corso.


 
									

