Psicostimolanti nei bambini affetti da ADHD: Revisione

Traduzione in italiano a cura di Luigia Sciascia per GiùleManidaiBambini OLNUS

Titolo originale: Stimulants for ADHD in children: Revisited – pubblicato su Therapeutics Letter, January – February 2018 – THERAPEUTICS INITIATIVE Evidence Based Drug Therapy

Questa lettera rettifica le nostre precedenti pubblicazioni e ricerche sull’argomento inoltre analizza se le nostre pubblicazioni abbiano influito sulle prescrizioni di psicostimolanti ai bambini in BC.

Nonostante le preoccupazioni, negli ultimi 20 anni1 le prescrizioni di terapie pediatriche con farmaci psicostimolanti per il deficit dell’attenzione e sindrome dell’iperattività (ADHD) nel mondo, sono in aumento. La gestione ottimale di questi sintomi comportamentali resta sconosciuta e questo si riflette nell’ampia varietà di terapie con psicostimolanti in base alla provenienza, giurisdizione, situazione reddituale, razza ed etnia. 1,2

I bambini sono particolarmente vulnerabili ai danni causati da terapie farmacologiche a lungo termine e per giustificarne l’utilizzo, dovrebbero essere date prove più forti della loro efficacia.

A maggio 2008 abbiamo pubblicato la Lettera #69, in cui riassumevamo le conclusioni terapeutiche dei trattamenti con psicostimolanti del Sistema Nervoso Centrale (metilfenidato, destroanfetamina, e Sali misti di anfetamine) nei bambini affetti da ADHD 3 . Le nostre conclusioni sugli stimolanti del SNC sono state:

  • Migliora il giudizio di insegnanti e genitori sul comportamento iperattivo/impulsivo e gli atteggiamenti di disturbo;
  • Non migliora nè il livello di bambini affetti da disturbi d’ansia, né i risultati scolastici;
  • Non cambia l’incidenza di delinquenza o uso di sostanze stupefacenti;
  • Diminuiscono peso e altezza a 3 anni;
  • Non sono stati studiati gli effetti a lungo termine con esami standardizzati, qualità della vita, completamento del percorso scolastico, impiego, longevità e salute futura.

Abbiamo concluso che “è necessaria una migliore evidenza dei benefici e degli eventuali danni prima di poter raccomandare un trattamento psicostimolante a lungo termine nei bambini”. Le revisioni sistematiche di Cochrane del metilfenidato nel 20154 e delle anfetamine nel 20165, hanno confermato le nostre scoperte e conclusioni.

A marzo 2009, nella Lettera #73 intitolata “Atomoxetina per l’ADHD nei bambini e adolescenti”, raccomandavamo che: “in assenza di SCR a lungo termine che dimostrino che l’atomoxetina migliori il rendimento scolastico, il completamento del percorso scolastico, l’attività lavorativa e la loro salute futura, e considerato il rischio di seri danni alla salute che comporta, l’uso dell’atomoxetina  dovrebbe essere limitato a un numero di casi ristretti, intollerati ad altri farmaci utilizzati per la cura dell’ADHD”.

Studio del mese di nascita della British Columbia

Abbiamo condotto uno studio sull’uso degli psicostimolanti in bambini con BC di età compresa tra 6 e 12 anni, nati tra l’1 dicembre 1997 e il 30 novembre 2008. Lo studio ha dimostrato che la probabilità che fosse prescritto un farmaco psicostimolante era del 41% per i maschi e del 77% per le femmine, se nati tra settembre e dicembre, rispetto ai nati in gennaio. A causa delle regole di iscrizione scolastica, i bambini nati a gennaio sono i più grandi e quelli nati a dicembre sono i più piccoli della loro classe. Riteniamo che un comportamento di disturbo o una cattiva condotta tra i bambini più piccoli in una classe, possa determinare e influenzare l’incidenza di diagnosi di ADHD e relativa terapia. Lo studio aveva attirato l’attenzione dei media a livello mondiale ed è stato citato da molti organi della stampa, sia in Canada che all’estero, incluso il Time Magazine, The Globe and Mail, e ABC News 8-10

Lo studio TI del mese di nascita sulla prescrizione degli psicostimolanti replicato in altri paesi

  • Elder et al11 hanno scoperto che i bambini più piccoli della quinta e dell’ottava classe negli Stati Uniti hanno quasi il doppio delle probabilità rispetto ai loro compagni di classe più grandi di ricevere la prescrizione di farmaci per l’ADHD.
  • Evans et al12 hanno scoperto che l’incidenza di diagnosi e terapia per l’ADHD è minore tra i bambini nati nei mesi oltre il termine per l’iscrizione a scuola, rispetto a quelli nati prima del termine, che quindi sono “anticipatari”. La stima è che quasi il “20% dei 2.5 milioni di bambini (negli Stati Uniti) che fa uso di psicostimolanti per l’ADHD, ha avuto una diagnosi errata”.
  • Uno studio Islandese ha scoperto che l’età relativa dei bambini influisce sulle performance accademiche, tanto quanto il rischio di un bambino di essere oggetto di una prescrizione di psicostimolanti per ADHD.
  • Uno studio Olandese ha scoperto che gli studenti più giovani avevano oltre il doppio delle probabilità dei loro compagni di classe più grandi di dover assumere metilfenidato. Lo stesso studio ha evidenziato che la maggior parte degli psichiatri ed insegnanti non erano al corrente dell’esistenza di un’associazione tra il mese di nascita e l’uso di farmaci per l’ADHD.
  • Uno studio tedesco15 ha scoperto “una prova importante della relazione tra età di accesso al percorso scolastico e relativa diagnosi ADHD errata”

La prescrizione di psicostimolanti ai bambini in British Columbia è cambiata tra il 2000 e il 2017?

Considerata la forte correlzione tra il mese di nascita e la prescrizione di psicostimolanti del SNC, ci aspettavamo di assistere ad una riduzione delle prescrizioni nei bambini con BC dopo il 2012.

La figura mostra che l’uso di farmaci per l’ADHD nei bambini con BC di età compresa tra 6 e 12 anni è cresciuto tra il 2002 e il 2005, è rimasto stabile per diversi anni, poi ha ricominciato a salire nel 2010. In quel periodo di 17 anni, la percentuale di bambini con BC di età compresa tra 6 e 12 anni che ricevevano farmaci per l’ADHD è aumentata da 2,4 a 4,1. 

Non siamo stati in grado di trovare prove che i risultati del nostro studio del 2012 sul mese di nascita in BC, abbiano avuto un impatto sul tasso complessivo di prescrizioni di psicostimolanti ai bambini in BC.

Inoltre, il recente aumento delle prescrizioni di psicostimolanti ai bambini con BC rimane senza una spiegazione e necessita di ulteriori studi.

Conclusioni

  • Non è noto se i benefici a lungo termine degli psicostimolanti per ADHD nei bambini compensino i danni causati.
  • Esiste una prova convincente che una parte di bambini e bambine trattati con psicostimolanti in BC e nel mondo siano semplicemente i più piccoli della loro classe.
  • Non esiste prova del fatto che le nostre pubblicazioni o i risultati delle ricerche sopra citate abbiano generato un effetto sul tasso generale di prescrizioni di farmaci psicostimolanti nei bambini con BC.
  • Il recente aumento di prescrizioni di stimolanti del SNC in BC è inspiegabile e preoccupante.

ERRATUM: abbiamo rimosso il dato relativo alle gocce per occhi a base di ciclosporine dalla Tavola 2 nella Lettera Terapeurtica 108 (Settembre-Ottobre 2017).   Prescrire si riferisce a Ikervis, in soluzione 0.1% di ciclosporina. Restasis è in soluzione  0.05% di ciclosporina.

DISCLAIMER: La bozza di questa “Lettera ai Terapisti” è stata sottoposta alla revisione di 75 esperti e medici di base, per scongiurare inesattezze ed assicurare una informazione precisa e rilevante ai fini clinici. la “Therapeuthics Initiative” è stata finanziata dal Ministero della Salute della British Columbia attraverso una erogazione alla Università della British Columbia. “The Therapeutics Initiative” fornisce una informazione “evidence based” su terapie farmaceutiche e non è responsabile della formulazione o indirizzo di politiche farmaceutiche provinciali.

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