MINORI. LIMITARE TERAPIE FARMACOLOGICHE E SPROPORZIONATA SEGNALAZIONE DSA DOMANI CONFERENZA STAMPA PRESSO AULA MONTECITORIO SU DISTURBI APPRENDIMENTO, CON DATI RICERCA IDO.

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Fonte: Ufficio stampa Istituto di Ortofonologia

“Nessun medico può essere obbligato a somministrare un farmaco che non ritenga adatto al malato. Si tratta di un grave abuso di autorità, anche perché nell’ambito dell’azienda sanitaria ci vuole maggiore rispetto per le reciproche competenze. Se i medici ritengono che ci sia un problema di ordine psicopedagogico, prima di passare ai farmaci bisogna necessariamente esplorare tutte le iniziative di carattere formativo ed educativo”. Lo ha dichiarato il responsabile mondo Scuola Udc, onorevole Paola Binetti, in merito a quanto avvenuto nell’Ausl di Modena, dove un gruppo di neuropsichiatri infantili ha protestato, dando le dimissioni, pur di non essere “obbligati con ordine di servizio a prescrivere farmaci che non ritenevano appropriati” per la cura di alcuni bambini.

E proprio contro l’abuso di terapie farmacologiche e per arginare il problema legato alla sproporzionata segnalazione dei disturbi specifici dell’apprendimento(Dsa) o della sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), che domani nella sala delle conferenze stampa di Montecitorio, in Via della Missione 6 alle ore 11, l’Istituto di Ortofonologia (IdO) presenterà i risultati di un’indagine condotta nelle scuolematerne ed elementari per individuare i bambini a rischio Dsa, in occasione della conferenza stampa sul tema ‘La scuola dell’obbligo ed i disturbi specifici dell’apprendimento’.

“Invece di prescrivere farmaci – ha proseguito Binetti – ci sarebbe bisogno di una tata tutor, come avviene nel programma televisivo ‘Sos tata’, per reinsegnare nelle famiglie a gestire autorità e affettività. Più educazione e meno Ritalin e medicalizzazione – ha spiegato – perché non bastano dei consigli generici, occorre un aiuto concreto come un intervento psicopedagogico domiciliarizzato”.

Della stessa opinione è il giornalista scientifico e portavoce del comitato ‘Giù le mani dai bambini’, Luca Poma, sostenendo che bisognerebbe inserire per i medici una nuova patologia: “alcuni psichiatri – ha affermato – dovrebbero essere curati per bulimia da diagnosi, a causa di questo vizio tutto americano di medicalizzare sempre il disagio. Una prassi – ha precisato – che deve essere assolutamente contrastata”.

Per il giornalista, “sono pochi i fondi destinati ad incentivare le cure integrate e quindi le sirene del distributore automatico delle pillole della felicità sono suadenti per i medici che come principale risorsa psicoterapeutica hanno il farmaco”. Poma ha sottolineato come vada radicalmente cambiata questa logica, dato che “i motivi del vero malessere del bambino non possono ovviamente essere curati con delle pillole”.

Fortunatamente, secondo il direttore dell’Ido Federico Bianchi di Castelbianco, “’l’Adhd è poco presente nel nostro paese, grazie alla serietà di tanti operatori (pediatri, psicologi e psichiatri), ma è necessario sottolineare che in Italia non esiste una modalità diagnostica obiettiva, confondendo sintomi vari, che non hanno una radice reale, come deficit di attenzione e iperattività”.

Anche per l’onorevole Mariella Bocciardo “bisogna approfondire la manifestazioni dei disagi da parte dei bambini, poiché troppi vengono considerati dislessici quando in realtà non lo sono, o ancora non è giusto che spesso alcuni disagi siano erroneamente diagnosticati come Adhd, condizionando poi tutto il futuro del bambino. Non si devono semplificare le problematiche – ha denunciato – utilizzando i farmaci. Abbiamo tante responsabilità e mi auguro che questo momento così difficile porti a riflessioni profonde. I bambini sono il nostro futuro e noi dobbiamo tutelarli, sapendo che i farmaci sono l’ultima spiaggia”.

Infine, conclude Castelbianco, “ci auguriamo che venga presa una posizione netta anche sulla cosiddetta scientificità dei questionari somministrati nelle scuole e nelle famiglie, da cui si formulano diagnosi che possono dare corpo a trattamenti farmacologici”. È una questione cruciale anche per Bocciardo, poiché “il problema non è semplicemente abrogare i farmaci, ma normarne l’uso per la cura dei bambini e degli adolescenti”.

Tra i presenti alla conferenza stampa, su ‘La scuola dell’obbligo ed i disturbi specifici dell’apprendimento’, il direttore dell’IdO, Federico Bianchi di Castelbianco; il responsabile del mondo Scuola Udc, onorevolePaola Binetti; il membro della XII commissione Affari sociali, onorevole Mariella Bocciardo.

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