Ci scrive il papà adottivo di un bambino diagnosticato ADHD

Salve sarò breve, sono un genitore adottivo di un bambino di origine extra-europea, la cui madre usava non si sa cosa in gravidanza. Allo Stella Maris gli hanno diagnosticato l’ADHD e abbiamo iniziato la terapia con Ritalin, non certo a cuor leggero. Mio figlio è un bimbo meraviglioso ma a motivo di una scarsissima capacità di concentrazione non apprende nulla. In 3^ elementare ancora non legge. Abbiamo iniziato questo percorso a maggio scorso e nell’ultimo mese di scuola si è notato un aumento dell’attenzione e speriamo anche del l’apprendimento. Purtroppo il bimbo ha anche un DSA che lo debilita ulteriormente. Alla fine della quarta, con terapia farmacologica e logopedia tireremo le somme.
Perché vi scrivo? Il motivo è: quali altre strade avrei potuto percorrere?
Cordiali saluti (lettera firmata in originale)

Salve, grazie innanzitutto per l’attenzione che ha dedicato a “Giù le Mani dai Bambini” scrivendoci. La domanda che Lei pone – centratissima – chiama in causa una tale e così numerosa quantità di variabili da non essere esauribile in un semplice scambio di email. Vi è un’ampia letteratura scientifica riguardo all’inconsistenza degli effetti “terapeutici” del metilfenidato, se per “terapia” intendiamo una strategia clinica finalizzata alla remissione definitiva dei sintomi di una malattia. Il Ritalin pare avere Sua dignità di utilizzo come “camicia di forza chimica”, per porre sotto controllo i sintomi, ma non “cura” alcunché: interrompendo la somministrazione torneranno tutte le problematiche preesistenti all’inizio della terapia. Inoltre, ha un profilo rischio/beneficio allarmante, se esaminiamo i potenziali effetti avversi a lungo periodo, e soprattutto le ricadute “culturali” sul bambino, il cui disagio viene medicalizzato e che viene abituato a risolvere problemi propri con l’ausilio di una pillola (un qualcosa “esterno da se”).
Non esiste attualmente alcuna pillola in grado di risolvere problemi di attenzione e iperattività quali quelli che Lei cita, che possono essere propri di moltissime patologie e disagi fisici e psicologici: solo un’indagine accurata dei motivi profondi e remoti che causano il disagio stesso, può essere funzionale a individuarlo e risolverlo.
Per inquadrare meglio il fenomeno ADHD, le consigliamo la lettura del nostro manifesto scientifico: http://www.giulemanidaibambini.org/area-scientifica/consensus-adhd/italiano
Ancora grazie, e restiamo a Sua completa disposizione.

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