Di Enrico Fora - codirettore "ACSI Magazine", Annuariomediasport, 29/10/2025
Sul numero 137 di “ACSI Magazine” (15 luglio 2024) pubblicammo il protocollo d’intesa triennale firmato da Antonino Viti Presidente Nazionale ACSI e da Giovanni Russo Responsabile del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria). Lo sport riveste un’importanza fondamentale non solo per il benessere psicofisico, ma anche per l’acquisizione di valori educativi e sociali.
Questo principio è sancito dall’articolo 33, comma 7 della Costituzione italiana ed ulteriormente specificato nell’ordinamento penitenziario che all’articolo 15 inserisce le attività sportive tra gli “elementi del trattamento”. L’ACSI ha avviato un’intensa attività sportiva all’interno delle carceri ponendo al centro la promozione umana dei detenuti ed il percorso propedeutico per l’inclusione nella società.
Sulla base di un’esperienza pragmatica – vissuta in prima linea – l’ACSI ritiene che la detenzione in strutture spesso fatiscenti e sovraffollate debba essere abolita e sostituita da misure alternative più adeguate, efficaci ed economiche, capaci di soddisfare la domanda di giustizia dei cittadini ed il diritto del condannato al pieno reinserimento sociale al termine della pena, oggi sistematicamente disatteso.
In questi ultimi anni si sono intensificati fra le sbarre fenomeni di illegalità, violenze e suicidi. L’ACSI sensibilizza le istituzioni affinchè puntino una lente di ingrandimento su questo profondo disagio sociale che mortifica l’immagine del nostro Paese ormai monitorato dalla Corte Europea di Strasburgo a causa del sovraffollamento carcerario.
La campagna contro l’abuso di psicofarmaci – avviata nel 2020 e recentemente ripristinata con vigore dall’ACSI, dalla Fondazione “Pietro Mennea” e dall’Osservatorio Nazionale per la Farmacovigilanza sui Minori – denuncia una drammatica linea di tendenza negli IPM (Istituti Penali Minorili). Giungono segnalazioni attendibili sull’uso eccessivo di psicofarmaci nelle carceri minorili. La spesa pro capite in particolare degli antipsicotici – che dovrebbero essere prescritti per patologie molto serie quali il disturbo bipolare o la schizofrenia – è aumentata in media del 30%.
Gli psicofarmaci vengono troppo spesso utilizzati come strumento di gestione e di neutralizzazione dei ragazzi con problemi di disagio sociale e comportamentale. Questi ragazzi “difficili” vengono spesso trasferiti da un carcere all’altro, specialmente dal nord verso il sud, per dirottare altrove il problema quando la gestione di un detenuto diventa insostenibile. Spesso accade anche che il ragazzo entra in carcere con un unico reato ascritto e nel giro di poco tempo ne colleziona molti altri.
Le difficoltà comportamentali – che spesso questi giovani problematici acuiscono – determinano manifestazioni di disagio con conseguenti accuse di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, rissa, in un circolo vizioso che rende molto difficile il recupero umano e sociale. I valori dello sport possono svolgere un ruolo psicoterapeutico nelle aree della vulnerabilità sociale come gli Istituti Penali Minorili.
I benefici dell’attività fisica per il nostro organismo sono ormai riconosciuti, ma non tutti sanno che l’attività motoria aiuta anche la nostra salute mentale riducendo stress ed ansia. Lo sport, in particolare, è uno dei più potenti antidepressivi naturali. Questo assioma potrebbe apparire “enfatizzato”: numerosi e qualificati studi hanno confermato l’effetto terapeutico dello sport sui sintomi della depressione, una delle patologie di salute mentale più diffuse e debilitanti.





