Dott.ssa Elisa Salvadori La domanda è stringente: è possibile ipotizzare un approccio “terapeutico” all’ADHD senza alcun supporto farmacologico? Ci racconta la propria esperienza la dott. sa Elisa Salvadori: una terapia socio-neuro-pedagogica per una bambina già etichettata ADHD. Qual è stata la strategia, e quali i risultati? Scarica l’allegato

Simona Ravizza (Il Corriere della Sera – 29/04/2006 – pagina 23) Milano, accordo al Tribunale Civile con la famiglia dopo la sospensione del figlio. È stata decisa una terapia psicologica. Scarica l’allegato

Gabriele Del Grande (Agenzia Redattore Sociale) Articolo del Redattore Sociale sul caso di Gianluca, e riflessioni sul ruolo della scuola nel dare indicazioni terapeutiche. Scarica l’allegato

Gioia Locati (Il Giornale, venerdì 28/04/2006 – pagina 19) Oggi il tribunale decide se riammetterlo. L’avvocato della famiglia dello studente allontanato dal preside: “E’ un bimbo sano e ha tutti i diritti di ritornare con i suoi compagni”. Scarica l’allegato

Simona Ravizza (Il Corriere della Sera, 27/04/2006 – pag. 18) Sospeso a 12 anni perché “iperattivo e aggressivo”. I genitori: rifiutiamo la terapia Milano, il preside chiama il Tribunale dei minori: non risuciamo a gestirlo. Domani la decisione dei giudici. “Quelle pillole possono spingere al suicido” L’allarme dagli USA. Scarica l’allegato

(Nature Genetics) Interessantissime novità dal Salk Institute for Biological Studies (California, USA): prove sperimentali pubblicate dall’autorevole rivista Nature Genetics dimostrerebbero che i sintomi del discusso disturbo del comportamento sono imputabili ad eccesso di pesticidi (organofosfati), i quali inibirebbero l’attività di un preciso gene individuato dai ricercatori, inibizione che causerebbe problemi neurologici. Appare scientificamente sempre più debole la tesi dell’ADHD come generica malattia di origine biologica, curabile solo con farmaci psicoattivi. Scarica l’allegato

Alessandra Muschella (www.tecnicadellascuola.it) I risultati di una ricerca svolta dall’ente Americano su di un ampio campione di 2.000 bambini pare confermare il ruolo determinante della televisione nel rischio di sviluppo di disturbi del comportamento quali l’iperattività ed il deficit d’attenzione: il senso di realtà del bambino verrebbe alterato dalla velocità delle immagini, con evidente pregiudizio per un regolare sviluppo del sistema nervoso centrale. Il danno si manifesterebbe intorno ai 7 anni d’età, quando il bimbo accuserà difficoltà a prestare attenzione a scuola. Scarica l’allegato

Editing a cura della redazione di GiuleManidaiBambini (fonte: Medscape Psychiatry & Mental Health) Un accreditato esperto della Suola Medica di Harvard, istruttore in Psichiatria e coordinatore scientifico del programma di ricerca sull’Adhd, si pronuncia: “non esistono studi adeguati sul trattamento dell’ADHD in gravidanza, i rischi possono superare i benefici”. Scarica l’allegato

SILVIA MARIA BUSETTI (Repubblica – Affari e Finanza) Ma la sindrome da iperattività esiste o no, non sarà un’invenzione delle case farmaceutiche concepita solo per crearsi un mercato a danno di bambini che non hanno altro torto che essere un po’ vivaci? Scarica l’allegato

(Namir.it) Articolo molto generale per capire, per sommi capi, cos’è l’iperattività, l’ipercineticità e i mezzi fino ad ora utilizzati. Pezzo purtroppo contaminato dalla politica. Scarica l’allegato

Massimiliano Tognetti (Psicopedagogika) Anche questo sito tocca tutte le tematiche fondamentali della nostra campagna: parte dalla definizione dell’ADHD, si interroga sul fatto che sia o meno una malattia da curare, fino ad arrivare alla denuncia di tutti i problemi, psicologici e sociali, che possano scaturire dall’uso indiscriminato degli psicofarmaci sui bambini. Scarica l’allegato