30 Maggio 2011

Sintomi ADHD: disfunzione cerebrale?

Il DSM-IV non lo dice, ma tutti i testi e gli articoli in materia danno per provato che i comportamenti di iperattività e inattenzione siano in gran parte dovuti a una disfunzione cerebrale. Così si dice che la “ADHD è attualmente riconosciuta come un comune disturbo neurocomportamentale del bambino” (20). La spiegazione più plausibile di questo assunto può risalire alle origini antiche del concetto di ADHD legate ai termini oggi desueti di “danno cerebrale minimo” e “disfunzione cerebrale minima”. Questi termini furono abbandonati per il termine ADHD per non avere più alcun riferimento esplicito a un danno o a una […]
30 Maggio 2011

Alcune controindicazioni della terapia farmacologica

Di certo ci sono invece gli effetti collaterali di questo tipo di soluzione farmacologia, nella maggior parte dei casi clamorosamente trascurati: problemi cardiaci (palpitazioni, tachicardia, aritmia cardiaca, dolori al torace, arresti cardiaci); manie, psicosi e allucinazioni, agitazione e ansietà, irritabilità e aggressività, depressione emotiva e crisi di pianto, riduzione dei tempi di reazione, stati confusionali, allentamenti di attenzione e apprendimento, perdita di spontaneità, comportamenti robotici, ossessioni tic e convulsioni, disfunzioni nervose varie; problemi gastrointestinali (anoressia, nausea e vomito, secchezza di fauci, costipazione e diarrea, dolori a stomaco e tubo digerente); effetti sul sistema endocrino (disfunzioni della ghiandola pituitaria, dell’ormone della […]
30 Maggio 2011

Interessi contrastanti

Negli USA ci sono in corso diverse cause legali collettive (Texas, California, New Jersey) per abusi di psicofarmaci, che coinvolgono l’Associazione Americana degli Psichiatri (APA) e l’Associazione degli Utenti (CHADD), per collusione con la casa farmaceutica Novartis. Secondo le ipotesi dell’accusa, l’APA avrebbe accettato denaro dalla Ciba-Geigy e formulato criteri diagnostici per l’ADHD progressivamente più “elastici” ad ogni nuova edizione del DSM, per favorire le diagnosi e lo smercio di Ritalin e di altri psicofarmaci. La “Children and Adults with Attention Deficit/Hyperactivity Disorder” (CHADD) è la più importante associazione di supporto per i portatori di ADHD, vanta nel suo staff […]
30 Maggio 2011

Comportamenti ADHD o normali variazioni del temperamento?

I criteri DSM-IV per l’ADHD e la letteratura relativa definiscono i comportamenti di inattenzione e iperattività come anormali e differenti dalla norma, usando come elemento chiave il numero dei sintomi. Se il bambino manifesta sei dei nove sintomi di inattenzione o sei dei nove di iperattività/impulsività, al bambino si attribuisce la diagnosi di ADHD. In entrambe le categorie di sintomi, questi sono etichettati con item del tipo “è spesso distratto nelle attività quotidiane”, “spesso parla eccessivamente”. Nessuno ci dice che cosa si intenda per “spesso” o “eccessivamente”. Se i sintomi sono cinque, la diagnosi non si pone; se sono sei, […]
30 Maggio 2011

La diagnosi è utile o dannosa per il bambino?

Molti Autori sottolineano la gratitudine che la gente prova nel ricevere la diagnosi di ADHD per il proprio figlio o per se stessa. Molti pensano che questa sia una buona pratica di salute mentale perché solleva individui ed educatori dai mille sensi di colpa nell’aver prodotto i problemi dei figli. Affibbiare l’etichetta al bambino conferma l’opinione dei genitori che il bambino funziona diversamente e che i problemi di comportamento non hanno a che fare con loro. La diagnosi di ADHD permette anche alla scuola di ritenere che il bambino sia fonte dei suoi problemi e di ottenere fondi per le […]
30 Maggio 2011

La diagnosi tiene conto della prospettiva evolutiva?

Come abbiamo visto, il pregiudizio del DSM-IV è che il bambino iperattivo e disattento a scuola abbia qualcosa che non funziona nel suo cervello. E questo pregiudizio può non tenere conto di un altro aspetto, e cioè del fatto che “i nostri corpi e le nostre menti, che sono evolute attraverso millenni di caccia e raccolti nelle savane africane, possono talora non essere evoluti oltre ai bisogni dell’età della pietra per adattarsi a un ambiente altamente artificiale come la scuola moderna. In fondo brevi tempi di attenzione e iperattività potevano essere altamente adatti per i nostri antenati per favorire la […]
30 Maggio 2011

Qual è il peso della adattabilità e dei problemi cognitivi?

La definizione del DSM-IV stabilisce che i tratti di inattenzione e impulsività/iperattività devono comportare una disfunzione in almeno due contesti di vita (ad esempio famiglia e scuola). Il DSM-IV menziona anche una vasta gamma di possibili “disturbi e caratteristiche associati”. Tra questi vi sono: una bassa tolleranza alla frustrazione, esplosioni di collera, bullismo, labilità di umore, disforia, bassa autostima, rifiuto dai pari. Nonostante la lunga lista di problemi, il DSM-IV presume che l’ADHD sia un disturbo in sé e non una predisposizione per altri problemi. Vi sono sempre più evidenze invece che i bambini con problemi scolastici e comportamentali attribuiti […]
30 Maggio 2011

I fattori ambientali e interattivi sono ignorati?

Dopo che la teoria psicologica ambientalista (tutto è sempre colpa della mamma) è, dagli anni ’50 in poi, progressivamente tramontata, oggi la maggior parte degli studiosi propende verso la teoria interazionista in cui non c’è predominio della natura o della cultura, ma queste sono strettamente interconnesse dal concepimento alla fine della vita. Ciononostante i criteri DSM-IV dell’ADHD descrivono comportamenti intrinseci al bambino e difficoltà familiari o scolastiche proprie del bambino. Qualità dell’ambiente e interazioni tra questo e il bambino non vengono prese in considerazione. Il pregiudizio che il problema viene interamente dal cervello difettoso del bambino ha scotomizzato la valutazione […]
30 Maggio 2011

I questionari diagnostici sono validi?

Non è facile presentare una rassegna esauriente dei vari modi in cui oggi medici, psicologi e insegnanti giungono alla diagnosi di ADHD. Il DSM-IV si limita a descrivere i criteri diagnostici, riferisce che al momento non ci sono test diagnostici fisici o di laboratorio affidabili, e lascia al professionista la discrezionalità degli strumenti da usare. Vista la premessa, è naturale che la maggior parte degli operatori scelga i metodi più semplici e disponibili. Di solito la maggior parte dei pediatri o dei medici di famiglia si basa o su una intervista informale ispirata ai criteri del DSM-IV (40); oppure usa […]
29 Maggio 2011

Facili diagnosi

Il 27 settembre 2000, il dottor David Fassler, in qualità di rappresentante dell’American Psychiatric Association (APA), dell’American Academy of Child e dell’Adolescent Psychiatry, dichiarava al “Committee on Education and the Workforce”, Commissione del parlamento Americano: “…si stima che l’ADHD sia il più diagnosticato fra i disagi psichici dell’infanzia: dal 3 al 5 per cento dei bambini con un rapporto di tre a uno dei maschi sulle femmine. È stata verificata una sotto diagnosi, e carenze nei servizi medici psichiatrici si riscontrano a danno delle minoranze etniche, soprattutto per gli afro-americani. Sarò chiaro: l’ADHD non è facile da diagnosticare, e non […]
29 Maggio 2011

La discussa terapia farmacologica

Questi psicofarmaci (per esempio il metilfenidato, una potente sostanza stupefacente), sono sul mercato americano da quasi mezzo secolo, per molti rappresentano uno stile di vita ed hanno ancora i loro estimatori. Scrive Tom Wolfe nel suo articolo “Il cervello senz’anima”: “Eppure, da un capo all’altro dell’America si assiste allo spettacolo di un’intera generazione di ragazzini cui viene propinato il rimedio elettivo per il deficit dell’attenzione: il Ritalin, nome commerciale – depositato dalla Ciba-Geneva – dello stimolante metilfenidato. Io ho conosciuto il Ritalin per la prima volta nel 1966 a San Francisco, dove svolgevo ricerche in preparazione di un libro sul […]
29 Maggio 2011

Qualcosa da sapere sulla malattia ADHD e sulla sua cura

La Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione (ADHD), è stata ufficializzata dall’American Psychiatric Association solo nel 1980 e colpirebbe prevalentemente i maschi. La seguente è una lista di persone famose che, a torto o a ragione, sono state ritenute “malate mentali” colpite da sintomatologie riconducibili a quelle proprie dell’ADHD: Hans Christian Andersen, Ludwig van Beethoven, Lewis Carroll, Agatha Christie, Winston Churchill, Stephen W. Hawking , Sergei Rachmaninov, Mariel Hemingway, I Fratelli Wright, Ernest Hemingway, Bill Cosby, Leonardo da Vinci, Salvador Dalì, Dwight D. Eisenhower, Michael Faraday, F. Scott Fitzgerald, Henry Ford, Benjamin Franklyn, Galileo Galilei, John F. Kennedy, Steve […]